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Tesi

Tesi

Sin dalla prima stesura è opportuno curare in modo rigoroso e costante l’uniformità del testo in tutti i suoi aspetti e seguire un unico criterio per tutto il testo.Il testo va battuto con il computer, usando una sola facciata e rispettando l’interlinea due. Ai lati del foglio vanno lasciati margini sufficienti per consentire la rilegatura e le note di lettura dei docenti o proprie. Si suggeriscono margini di 3,5 cm per ogni lato, di 4 cm nel lato sinistro o della rilegatura; interlinea doppio e corpo 12 con carattere Times new roman.
  • I fogli devono essere tutti di uguale formato e numerati a pie’ di pagina. La numerazione deve essere progressiva, con numeri arabi da 1 ad n, posti al centro del foglio.
  • I titoli devono essere in maiuscolo, distanziati due righe da inizio paragrafo. Questa spaziatura va rispettata sia prima che dopo i titoli degli eventuali paragrafi (da battere in minuscole, tranne le maiuscole prescritte dalle norme usuali). Gli eventuali paragrafi vanno numerati progressivamente capitolo per capitolo. I titoli dei capitoli e dei paragrafi non hanno il punto finale. Per ogni capitolo bisognerà cambiare pagina
  • Per i sub-paragrafi, attenersi a quanto detto al punto 3
  • Nel regolare il rientro del capoverso rispettare la misura standard sul righello
  • Nel caso di citazioni o brevi passi all’interno del testo, vanno inserite la virgolette dette basse o caporali («-»). Se all’interno delle citazioni tra caporali occorre inserire delle virgolette, usare quelle dette alte ("-"). Parole e frasi in lingua straniera vanno scritti in corsivo e tradotti in nota e tra le virgolette alte ("-").
  • Nel caso di lunghe citazioni di passi in prosa o versi, non vanno usate le virgolette. In questi casi si raccomanda di distanziare la citazione dal testo, lasciando uno spazio sopra e sotto il testo.
  • Per convenzione la sottolineatura corrisponde al corsivo nella stampa. Il corsivo è d’obbligo nei seguenti casi: parole straniere che non siano entrate a far parte della lingua corrente, come: empowerment, coping, parent traing, self-help, ecc.; per i titoli di opere sia letterarie che musicali: L’Io e l’Es, L’ombra del corpo, Disordinatamente, Fondamenti di psicologia di comunità, ecc.
  • Si consiglia limitare l’uso del corsivo per dare enfasi ad una parola o usare le virgolette per attribuirgli significati personali con sottili sfumature. È anche sconsigliato l’uso delle maiuscole al di fuori dei casi d’obbligo (dopo punto, nomi propri, ecc.)
  • Nel caso in cui si debbano usare delle abbreviazioni, è d’obbligo attenersi a questo sistema:

    p. o pp.
    pagina o pagine
    A
    autore
    fig. o figg.
    figura o figure
    AA.VV.
    autori vari
    tab. o tabb.
    tabella o tabelle
    eds. editors,
    curatori
    cfr.
    confronta
    nn.
    numeri o note
    s. o ss.
    seguente o seguenti

  • Per ciò che riguarda gli accenti, si usa il segno grave per tutte le parole tronche che terminano in a, i, o, u. (es. à), vanno invece usati perferibilmente accenti differenti (acuti e gravi) per le parole tronche che terminano in e, a seconda della pronuncia aperta o chiusa (cioè, caffé perché, poiché, né, affinché, giacché, ecc.).
  • Nell’uso dei punti di sospensione è consigliabile limitarsi ad usarne tre, ricorrendo alle parentesi quadre quando si tratti di segnalare tagli di un passo citato [...].
  • Le sigle vanno lasciate prive di punto. Così IAGP, COIRAG, SIPCO, PCI (e non I.A.G.P, C.O.I.R.A.G., S.I.P.C.O., P.C.I.)
  • Le note del testo vanno numerate progressivamente seguendo l’ordine dei capitoli. I richiami vanno fatti con numero arabo in esponente dopo l’ultima parola o virgolette doppie e prima dei segni di interpunzione. Es: ...città1. Il corpo delle note è raccolto alla fine di ciascun capitolo. Si raccomanda di non lasciare spazi tra la parola e il richiamo.
  • I rinvii bibliografici nel testo vanno posti di norma tra parentesi, dopo le virgolette di fine citazione, con cognome dell’autore a cui segue la virgola e l’anno di pubblicazione. Quando necessario, seguono due punti e numero arabo indicante la pagina. Es: “Nella psicoanalisi è esistito fin dall’inizio un legame molto stretto tra terapia e ricerca” (Freud, 1926: p. 422).
  • La bibliografia va in ordine alfabetico. In caso vi siano più testi di uno stesso autore, essi vanno posti in ordine cronologico rispetto alle date di pubblicazione. Se due testi dello stesso autore coincidono per data di pubblicazione, è necessario distinguerli sia nel testo che in bibliografia con le lettere minuscole dell’alfabeto. Es: (a) (b).

    Segue un modello bibliografico:
    Di Maria, F. (a cura di) (1998), Il segreto e il dogma, Franco Angeli, Milano.
    Cigoli, V. (1995), «Relazione familiare», in Scabini, E., Donati P. (a cura di), Nuovo lessico familiare, Vita e Pensiero, Milano.

    Per le opere di Freud:
    Freud, S. (data opera orginale), titolo in italiano, tr. it. in OSF, vol. (segue numero volume)§
  • La tesi non è ancora un libro. Viene letta dal relatore e dai componenti della commissione, pertanto, l’eventuale avvertenza introduttiva non dovrà contenere note di ringraziamento a parenti, amici, o al relatore. Per il frontespizio attenersi a quanto prescritto dal relatore.
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