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Attività scientifiche

Attività

Attività scientifiche:


L’attività scientifica è stata ed è rivolta all’indagine di alcuni aspetti della psicologia dinamica e della psicologia di comunità, con particolare attenzione alle problematiche connesse ai processi di relazione e di formazione dell’identità, di fondazione espistemologica dei costrutti clinici e di comunità, del ruolo e delle funzioni dell’intervento psicologico dinamico.

In questi ambiti di ricerca ha prodotto una serie di studi e di contributi che sono stati oggetto di comunicazioni e relazioni in numerosi congressi nazionali ed internazionali.

Tale attività scientifica, ancora in progress, è documentata da numerosi lavori a stampa che possono essere raccolti in alcune aree fondamentali.

Nel periodo della formazione i suoi interessi si sono indirizzati verso l’analisi dei costrutti epistemologici della psicologia dinamica, in particolare per ciò che attiene la percezione del tempo e la struttura stessa di alcuni concetti chiave della psicologia.

Essi hanno visto lo svilupparsi della collaborazione (documentata ampiamente) con colleghi e studiosi, in particolare con il prof. Franco Di Maria, con il quale ha proceduto alla costruzione di strumenti teorici e di ipotesi esperenziali di intervento, prima presso l’Istituto di Psicologia della Facoltà di Magistero, poi presso il Dipartimento di Psicologia dell’ateno palermitano.

Gran parte di queste ricerche, condotte con strumenti qualitativi e approfondimenti teorici, ha riguardato, a partire dal contributo freudiano, ma anche alla luce delle più recenti riflessioni epistemologiche e psicologiche contemporanee, i nodi del rapporto fra fondazione della psicologia e evoluzione scientifica dei modelli.

Impegno è stato profuso, così, nello studio e nell’approfondimento scientifico di concetti come quelli di inconscio, di sé e identità, di corpo e della percezione del tempo.

Queste riflessioni sono state condotte, in modo peculiare, all’interno del paradigma gruppoanalitico e di quell’area della psicologia dinamica che guarda alle relazioni ed all’incontro fra mondo interpsichico e mondo intrapsichico.

Sono proprio queste le attività di ricerca e di approfondimento che hanno fatto da proficuo retroterra a quell’area dell’attività scientifica finalizzata all’utilizzo di modelli e metodi di indagine all’interno della dinamica di gruppo. Con particolare riferimento ai gruppi di lavoro e di formazione, si è proceduto allo studio degli elementi propri della dinamica di gruppo, all’utilizzo del gruppo in ambito clinico, formativo, di comunità. Sono stati prodotti in questo senso numerosi contributi sia di ricerca, sia divulgativi, finalizzati alla crescita del dibattito sul tema.

Un dibattito che è stato costantemente monitarato sia a livello nazionale che in collaborazione con quelle strutture internazionali che si occupano di temi contigui. In particolare in collaborazione con la Group Analytic Society di Londra, la IAGP, il gruppo di lavoro intorno a Kaes ed alla rivista francese “Connexion”, l’Università dell’Amazzonia, le organizzazioni statunitensi di ricerca sui gruppi (ad esempio l’AGPA), ed in Italia la Coirag.

Di tale attività di collaborazione sono testimonianza i numerosi contributi e la partecipazione alle specifiche attività convegnistiche congiunte.

Dalla ricerca teorica al contributi più empirici, ci si è rivolti con impegno e con forte motivazione etica allo studio della psicologia della mentalità mafiosa, del sentire mafioso, dell’obbedienza criminale, realizzando ricerche con disegno sperimentale ed attraverso l’utilizzo di strumenti come il Rotter, il CPI, le immagini semistrutturate, allo scopo di indagare la formazione dei valori e dei codici di significazione in contesti saturati dalla mentalità mafiosa.

Queste ricerche hanno permesso la realizzazione di numerosi contributi e di diverse pubblicazioni sia specifiche, sia divulgative, tese all’analisi del rapporto fra percezione dell’immaginario sociale e sentire mafioso.

L’immaginario ha fatto e fa da guida alle più recenti ricerche condotte in collaborazione con i professori Di Maria e Trentini sul tema delle appartenenze e delle aggregazioni e disaggregazioni, ricerche attivate e confrontate con quelle poi svolte dai professori Brown e Pines, a Londra, e Le Roy e Rouchy, a Parigi. L’interesse per i temi psicologico politici si è maggiormente consolidato con l’attivazione e il coordinamento del primo Osservatorio di Psicologia Politica di Comunità, proprio sui processi di formazione delle aggregazioni, di stratificazione del consenso e degli interessi.

La psicologia di comunità ha offerto strumenti e modelli per l’area di ricerca connessa alle professioni di aiuto ed al sostegno psicologico. In particolare, sono stati approfonditi i problemi della formazione degli operatori, ma anche l’intervento nel mondo delle dipendenze patologiche, degli handicap, del burn-out nelle professioni di aiuto. Le diverse ricerche realizzate hanno permesso di individuare anche strategie di formazione e di intervento allo scopo di articolare modelli di interconnessione fra la ricerca e la pratica psicologica sia nelle relazioni sia negli ambiti organizzativi.

Dalla riflessione psicologico di comunità hanno trovato origine diverse ricerche sulla formazione in ambito psicologico, ricerche volte ad indicare i processi e le modalità di formazione degli psicologi e la possibilità di un intervento di controllo e di verifica in essi.

L’area delle attività di ricerca che riguarda la formazione e l’analisi dell’intervento nelle professioni di aiuto è al centro dell’attività di ricerca odierna. Infatti sta attualmente lavorando ad una articolata riflessione sulla depressione e sul burnout fra insegnanti, infermieri, operatori di comunità per tossicodipendenti. Attraverso l’utilizzo del Maslach Bornout Inventory si è voluto incrociare la ricerca empirica con le strategie e i modelli di formazione degli operatori e di realizzazione delle comunità sia per il recupero psichiatrico che per quello dei tossicodipendenti.

L’attività di consulenza in ambito psicologico-politico e in ambito organizzativo sta permettendo diverse ricerche sulla autopercezione nei politici e nei pubblici amministratori, sulle forme di panico nelle catastrofi (in collaborazione con la Protezione Civile), sul narcisimo nelle organizzazioni.

Ricerche e specifici interventi in tema di disagio giovanile, con particolare riferimento ai temi della solitudine, della dimensione socializzativa, della partecipazione attiva, alle nuove dipendenze patologiche. Utilizzando sturmenti quantitativi e qualitativi per lo studio della percezione del locus of control e della propensione pro-sociale si sono approfonditi i temi dell’intervento e delle politiche sociali.

Ricerche e specifici interventi in tema di gioco d’azzardo e dipendenze patologiche connesse al gioco d’azzardo, con particolare riferimento ai temi dei tratti di personalità, delle dipendenze patologiche, dei comportamenti a rischio.

Ricerche e specifici approfondimenti teorici in tema di internet ed uso a rischio della comunicazione telematica, con particolare riferimento ai gruppi virtuali.

Ricerche e studi in tema di partecipazione e crisi della partecipazione, con particolare riferimento alla partecipazione politica nei giovani.

Ricerche e studi scientifici sul tema della psicologia dei disastri, con particolare riferimento alle catastrofi non naturali.

Ricerche e studi scientifici sul tema della sindrome di stalker, con particolare riferimento al contesto scolastico e sanitario.

Ricerche e studi scientifici sul tema della minaccia percepita, con particolare riferimento agli attacchi terroristici.

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